29.03.1975 – 01.09.2050

14 gennaio 2010

Quando nel lontano 1998 mi procurai uno straccio di Pentium 1 usato, comprai un costosissimo modem 56k (con quei soldi oggi si compra un iphone) e infine sottoscrissi un abbonamento all’unico provider esistente in Italia in quel momento (a quei tempi pagavi un abbonamento da 250 mila lire l’anno e in più pagavi anche gli scatti), la prima cosa, o al massimo la seconda,  che feci collegandomi ad internet fu ovviamente quella di tentare di scoprire la data della mia morte.

A quei tempi internet era qualcosa di rozzo e infinitesimale rispetto alla complessità odierna. Pochi siti, connessioni lente, contenuti limitati, interattività e intercomunicazione assente o limitata ai preistorici newsgroups, o alle chat multicolore di ICQ. Invenzioni come blogs, social networks, peer to peer, e commerce ancora lontane da venire o ancora non pienamente sfruttate. per consultare l’orario del treno, avevi ancora bisogno di tradurre il cuneiforme orario cartaceo. L’utilità del mezzo non era ancora ben compresa dal suo limitato pubblico, e dunque il primo utilizzo di internet per l’avventore di fine millennio consisteva in una dose di cazzeggio molto superiore a quella odierna (so che vi sembra impossibile, ma è così). Si navigava perdendo la cognizione del tempo tra siti di stronzate, graficamente orrendi, che richiamavano fans musicali, cultori di fumetti, collezionisti di jpeg o di gif con cui personalizzare ed appesantire i nostri desktop, le nostre icone, persino i nostri puntatori mouse. Ad esempio io ero in pieno fermento tolkeniano  e simpsoniano ai tempi, e non mi parve vero di scaricare da siti americani tutto l’alfabeto della Terra di Mezzo e metterlo tra le font di Word, nonchè la spada lampeggiante di Frodo a mò di puntatore per il mouse, nonchè tutte le icone dei personaggi simpson da sostituire per documenti, cartelle, programmi.

Ecco a cosa mi serviva internet, a cazzeggiare costosamente alla ricerca di stronzate. Quindi capirete che trovare la data della mia morte fosse quasi un servizio di utilità sociale, a confronto. Durante una navigata serale col fido Netscape infatti scoprii,scopersi, scopretti un sito americano che gratuitamente (ecco, il bello di internet a quei tempi, tutto era assolutamente gratis) ti rivelava la data della tua morte dopo aver compilato un approfondito test in inglese. Ora io di inglese ai tempi ne sapevo molto meno di ora, ed ora ne so molto meno di un macaco, quindi quando mi approcciai alla compilazione del test ero bellamente ignorante di molte delle domande che mi venivano poste, o comunque lo traducevo molto liberamente. Era un test semiserio, che spaziava dalle domande sulla propria salute e dei propri parenti, alle abitudini di vita, ovvero se facevo sport, se mi piaceva fare deltaplano o roccia, oppure se avevo l’hobby di accendermi dei fuochi d’artificio nella bocca e sputarli all’ultimo momento. Anche guardare o non guardare South Park, o ascoltare o meno i Korn aveva il suo impatto nello stabilire la data dello schiattamento. Insomma, capirete, roba seria ed approfondita. Di fronte alle domande sul fumo, sulle droghe, sull’uso delle armi, sull’abitudine di andare in giro di notte da solo, rispondevo tranquillo, vista la piattezza della mia vita di allora e di adesso, e solo di fronte alla domanda sul consumo quotidiano di alcool dovevo ammettere che i due bicchieri di vino a cena erano una abitudine quasi consolidata. Leggi il seguito di questo post »